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Il Ministero dell’Istruzione è impegnato da anni sul fronte della prevenzione del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e, più in generale, di ogni forma di violenza, attivando diverse strategie di intervento utili ad arginare comportamenti a rischio. Nell’ambito delle politiche scolastiche, sono state di recente messe in campo tali strategie, prestando una particolare e crescente attenzione alla declinazione digitale di tale fenomeno.

La presente sezione del sito scolastico ha lo scopo di dare visibilità alle Linee di Orientamento emanate nell’Ottobre 2017 (che recepiscono le integrazioni e le modifiche necessarie previste dagli interventi normativi, con particolare riferimento alle innovazioni introdotte dalla Legge 29 maggio 2017 n. 71Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”) oltre che voler rappresentare la volontà significativa della nostra scuola di intervenire su un fenomeno in espansione, quale quello del bullismo e del cyberbullismo, che necessita di essere affrontato in una prospettiva plurale e progettando interventi di tipo preventivo.

Il dettato normativo, infatti, attribuisce ad una pluralità di soggetti compiti e responsabilità ben precisi, ribadendo, tuttavia, il ruolo centrale della Scuola che è chiamata a realizzare azioni preventive in un’ottica di governance coordinata dal Ministero che includano:

  • la formazione del personale scolastico;
  • la nomina e la formazione di almeno un referente per le attività di contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo;
  • la previsione di misure di sostegno e di rieducazione dei minori coinvolti.

Inoltre, la Legge 13 luglio 2015 n. 107 ha introdotto, tra gli obiettivi formativi prioritari, lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, finalizzato anche a un utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media, come declinato nel Piano Nazionale Scuola Digitale. Le studentesse e gli studenti devono essere sensibilizzati a un uso responsabile della rete e resi capaci di gestire le relazioni digitali in contesti non protetti, visto che uno dei compiti della Scuola è favorire l’acquisizione delle competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole. Tali indicazioni sono contenute anche nella legge 20 agosto 2019 n. 92 “Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica” che prevede, fra l’altro, nell'ambito dell'insegnamento trasversale dell'educazione civica, l'educazione alla cittadinanza digitale.

Tra le numerose attività di contrasto ai fenomeni del bullismo e cyberbullismo e di educazione a un utilizzo corretto della rete, è utile ricordare, nell’ottica di un approccio integrato e globale, il progetto “Safer Internet Centre” italiano (di seguito SIC), per la promozione di un uso sicuro e positivo del web, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma “Connecting Europe Facility” (CEF) – Telecom e coordinato dal MI dal 2012 (www.generazioniconnesse.it). Il SIC mira a incentivare strategie finalizzate a rendere Internet un luogo più sicuro per gli utenti più giovani, promuovendo un uso positivo e consapevole degli strumenti digitali con lo scopo di fornire alle istituzioni scolastiche una serie di strumenti didattici, di immediato utilizzo, tra cui:

  • attività di formazione (online e in presenza) rivolte in maniera specifica alla comunità scolastica (insegnanti, alunni/e ragazzi/e, genitori, educatori) che hanno intrapreso un percorso dedicato per la realizzazione di una ePolicy d’istituto, ovvero un documento autoprodotto dalla nostra scuola, utile anche ai fini della stesura del PTOF, sulle attività di educazione digitale e sul contrasto e la prevenzione di fenomeni di rischio online, tarato sulle esigenze dell’istituto stesso e realizzato attraverso un percorso guidato;
  • attività di informazione e sensibilizzazione realizzate in collaborazione con partner istituzionali per approfondire i temi della navigazione sicura in Rete.

Obiettivo della ePolicy è fornire dei principi guida finalizzati a promuovere un uso positivo e consapevole delle tecnologie digitali da parte dei più giovani, e/o a prevenire e contrastare situazioni di rischio online. Inoltre, tali principi intendono rappresentare degli standard di qualità minimi da osservare da parte di attori pubblici e privati che realizzano iniziative nelle scuole con i fini sopra indicati. Al contempo, esso funge da parametro di riferimento per la scuola chiamata a:

  1. valutare la rispondenza delle proposte di attività di sensibilizzazione/formazione da parte di associazioni/istituzioni alle esigenze di qualità contenute nel documento;
  2. verificare di aver implementato una serie di misure volte a garantire la tutela dei minori nel caso di insorgenza di problematiche e ad assicurarne la tempestiva individuazione e presa in carico.

Infine, come previsto dalla L. 71/2017 e dall’aggiornamento delle “Linee di Orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo” (nota MIUR prot. n. 5515 del 27-10-2017), il MI si è impegnato nell’attuazione di un Piano Nazionale di Formazione dei docenti referenti per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, richiedendo a tutti gli istituti scolastici e agli Uffici scolastici regionali l’iscrizione di un docente referente per il bullismo e il cyberbullismo sulla piattaforma ELISA (E-Learning degli Insegnanti sulle Strategie Antibullismo - www.piattaformaelisa.it). Una successiva nota ministeriale ha indicato la possibilità di nominare anche più di un referente scolastico, laddove ritenuto utile e necessario. Nella prospettiva di una più ampia diffusione, le Linee di Orientamento sono state condivise all’interno di un patto sociale e formativo (patto di corresponsabilità educativa) presentato e sottoscritto al momento dell’iscrizione, che corrisponde a un lavoro costante e continuo di prevenzione e formazione tra gli educatori della scuola, le famiglie e i ragazzi.

Perché intervenire sui fenomeni di bullismo e cyberbullismo?

Il bullismo è un fenomeno prevalentemente sociale, legato a gruppi e a culture di riferimento, ragion per cui affrontare il bullismo significa lavorare sui gruppi, sulle culture e sui contesti in cui i singoli casi hanno avuto origine; ciò implica operare per attuare un'educazione alla responsabilità e alla convivenza, nella cornice di un buon clima di scuola. Essere rispettati è un diritto, rispettare gli altri è un valore e un dovere che gli alunni e gli studenti dovrebbero acquisire nel corso della loro esperienza scolastica. Per tale ragione, la scuola punta alla costruzione di un’etica civile e di convivenza grazie alla quale ogni ragazzo/ragazza conosca e comprenda il significato delle parole dignità, riconoscimento, rispetto, valorizzazione.

Per questo motivo, la prima azione di contrasto al bullismo e al cyberbullismo è la cura della relazione con l’Altro, estesa a ogni soggetto della comunità educante, accompagnata da una riflessione costante su ogni forma di discriminazione, attraverso la valorizzazione delle differenze e il coinvolgimento in progetti e percorsi collettivi di ricerca e di dialogo con il territorio. A tale scopo si punta su una proficua alleanza educativa tra scuola, famiglia e altre agenzie educative extra scolastiche. Un ruolo determinante è stato riservato alla formazione dei docenti; lo stesso si cercherà di fare con gli alunni, i genitori ed i collaboratori scolastici, quali protagonisti, a diversi livelli, di un piano educativo di prevenzione del bullismo e di promozione del rispetto e della convivenza a scuola, anche attraverso la predisposizione di questa sezione dedicata del sito.

Infine, il bullismo e il cyberbullismo, quest’ultimo inteso come estensione del comportamento perpetrato attraverso la rete, sono fenomeni complessi che, nelle loro espressioni lievi, possono essere frutto di incomprensione sociale e di scarsa consapevolezza del proprio comportamento da parte di bambini e ragazzi, ma che possono avere, come spesso accade, rilevanza penale. Al fine di integrare la prospettiva educativa con quella riparativa e/o sanzionatoria, occorre mantenere una visione che tenga conto di tale complessità.

Procedure operative

La L. 71/2017 all’art. 5 prevede che, nell’ambito della promozione degli interventi finalizzati ad assicurare la qualità dei processi formativi e la collaborazione delle risorse culturali, professionali e sociali del territorio, il Dirigente scolastico definisca le linee di indirizzo del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e del Patto di Corresponsabilità Educativa (D.P.R. 235/07) affinché contemplino misure dedicate alla prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo.

Dal momento che la formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la cooperazione non solo dell’alunno, ma anche della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica, è bene riservare particolare attenzione alle azioni di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo anche all’interno del Patto di corresponsabilità educativa, elaborato e condiviso prima di essere sottoscritto dalle famiglie.

Ai sensi della legge n. 71 del 2017, sono state previste le figure di due docenti referenti per la prevenzione degli episodi cyberbullismo e per ogni fenomeno di bullismo in generale.

È stato altresì costituito un Team Antibullismo e per l’Emergenza, ovvero un gruppo di lavoro integrato costituito dai docenti referenti, dal Dirigente scolastico, dai docenti impegnati nelle attività di promozione dell’educazione civica e da altro personale qualificato. Il gruppo di lavoro coordina le attività di formazione, collabora alla redazione del “Protocollo di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo” e del “Documento di ePolicy” d’istituto, tenendo conto dello sviluppo del curricolo digitale, e monitora il rispetto del Regolamento sulla comunicazione e sulla pubblicazione di foto e video da parte della scuola.

Infatti, l’ “educazione civica” e l’ “educazione digitale” vanno sviluppate di pari passo, partendo dalle caratteristiche del contesto scolastico e puntando al raggiungimento delle competenze civiche, favorendo processi di responsabilizzazione, conoscenza dei rischi e miglioramento delle relazioni con gli altri.

Il “Protocollo di azione” della Scuola

Nelle situazioni di contesto più a rischio, sono state implementate in modo sistematico e continuativo le seguenti azioni ritenute strategiche:

AZIONI STRATEGICHE:

  1. Valutazione degli studenti a rischio, osservazione del disagio, rilevazione dei comportamenti dannosi per la salute di ragazzi/e.
  2. Formazione del personale scolastico, prevedendo la partecipazione ai moduli formativi previsti dalla piattaforma ELISA dei due docenti referenti e degli altri membri del Team.
  3. Predisposizione del “Protocollo di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo” e del “Documento di ePolicy”;
  4. Rilevazione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo attraverso questionari e/o osservazioni sulla base della documentazione prevista nel Protocollo;
  5. Realizzazione della presente sezione dedicata del sito finalizzata alle attività di formazione/informazione rivolte a docenti, studenti, famiglie e personale ATA, sui temi dei regolamenti e delle procedure adottate dalla scuola per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo;
  6. Attivazione di un sistema di segnalazione nella scuola;
  7. Promozione e attivazione di uno sportello psicologico e di un centro di ascolto gestito da personale specializzato (psicologi presenti nell’istituto o nei servizi del territorio) anche in collaborazione con i servizi pubblici territoriali.

 

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